CERVO VOLANTE: E’ PERICOLOSO PER I NOSTRI MOBILI?

Per quanto il nome sembri quello di una creatura mitologica, il cervo volante è una delle tantissime specie di tarli che possono infestare il legno. Tra tutti i suoi simili esso è il più grande coleottero presente in Europa, vantando una lunghezza che può raggiungere addirittura gli 8 cm.

Ma perché si chiama cervo? Come il quadrupede abitante dei boschi, anche questo insetto presenta delle protuberanze sul cranio. Non si tratta di corna, ma di mandibole molto sporgenti che i maschi utilizzano per combattere nei periodi di riproduzione.

Anche le femmine, però, seppur più piccole, godono di queste protuberanze, che per loro diventano funzionali per incidere il legno. Non sono solo “le corna” a caratterizzarli ma anche delle piccole ali che facilitano il loro spostamento.

Il ciclo vitale di un cervo volante è piuttosto lungo e va dai 3 ai 6 anni, durante i quali i cervi volanti prediligono vivere nel legno proveniente da querce, castagni, faggi, salici e pioppi. In questi habitat depongono uova che poi evolvono in piccole larve, dal colore chiaro, già munite di grandi mandibole, grazie alle quali possono scavare tunnel.

A questo punto ci dobbiamo chiedere: quanto sono dannosi per i nostri mobili questi insettini? Fortunatamente il legno che preferiscono è quello che trovano nei boschi, preferibilmente proveniente da alberi marci e immersi in un ambiente caldo e soleggiato.

Il legno domestico, quindi, è salvo! Anzi, questo insetto, ormai in via di estinzione, è fondamentale per l’intero ecosistema poichè riesce a prelevare nutrienti dal legno morto, favorendone la decomposizione.

Se volete scoprire altre curiosità sui tarli e ci tenete a monitorare sempre i vostri mobili, contattate noi del centro Randolfi, vi aiuteremo con passione e competenza.

Autore / Fonte: Staff Michelangelo Randolfi

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