RESTAURO DI UN MOBILE AGGREDITO DAI TARLI: ECCO COME ANNIENTARLI

Un tarlo non è solo un danno estetico, è un problema molto più grave, che va a intaccare la salute del mobile in legno. Anche il più prezioso e antico manufatto, se danneggiato a livello strutturale, perde tutto il suo prestigio e si ritrova a valere pochissimo.

Vediamo allora come riportare all’originario splendore i mobili infestati dagli insettini xilofagi. Primo fra tutti i requisiti è la tempestività: agire il prima possibile permette di limitare i danni e impedisce che essi diventino irreparabili.

Pensare di restaurare un mobile di legno senza sottoporlo al trattamento antitarlo sarebbe una grave mancanza e sapete perché? Potrebbe essere in corso una infestazione ancora non visibile. Le larve, infatti, scavano gallerie internamente, il che impedisce di percepire subito la loro presenza ma danneggia il mobile in profondità.

Se riportassimo all’antica bellezza il mobile, trascurando la presenza dei tarli ci troveremmo inevitabilmente dopo pochi mesi a dover trattare di nuovo il pezzo, poiché aggredito nelle sue parti più profonde. Tutto il lavoro di restauro quindi si rivelerebbe vano.

Solo dopo aver concluso il risanamento del mobile è possibile partire con il restauro vero e proprio, cercando di lasciare il pezzo il più possibile simile alla forma originaria. L’esperto però deve saper intervenire in modo adeguato sui danni generati dai tarli.

Tra questi troviamo i fori e il rosume prodotti dagli insettini e la perdita di lucidità del mobile. Innanzitutto, vengono colmati i buchi con lo stucco, poi il mobile viene sverniciato per rimuovere macchie e depositi e lucidato per ridar tono alle fibre del legno. Ma gli interventi potrebbero essere ancora più approfonditi se i danni fossero più gravi e avessero intaccato non solo l’aspetto ma anche le funzionalità del mobile.

Non scoraggiatevi allora, un’equipe di esperti è pronta ad aiutarvi se i vostri mobili sono stati attaccati dai tarli…forse siete ancora in tempo per salvarli! Vi aspettiamo a Corato nel nostro centro di restauro.

Autore / Fonte: Staff Michelangelo Randolfi

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