RESTAURO DI UN MOBILE: SCOPRIAMO LA VERNICE A TAMPONE

Avete mai sentito parlare della vernice a tampone? Parliamo di una vernice a cui viene aggiunta una resina, nel nostro caso la gommalacca, perfetta per eseguire la finitura di un mobile. E con questo lavoro il pezzo trattato avrà un aspetto non molto lucido, dal sapore rustico.

Ma procediamo con ordine: cos’è la gommalacca? Come abbiamo detto è una vernice naturale ottenuta da una resina, che viene lavorata per ottenere questo tipo di prodotto. È particolarmente indicata per lavorare il legno, soprattutto in trattamenti come quello “a tampone”.

Veniamo allora al dunque. La tecnica in questione è nata in Francia tra Settecento e Ottocento con il fine di riempire tutti i pori del legno in modo uniforme, resistente, creando un effetto “d’impatto”. Per decenni, fino al Novecento, la vernice a tampone è rimasta sulla cresta dell’onda, ma è stata poi sostituita dall’introduzione di vernici sintetiche e dalla lucidatura a spruzzo.

Nonostante non sia quindi uno degli interventi più all’avanguardia, la lucidatura a tampone è ancora scelta per la sua qualità, motivo per cui è utilizzatissima quando di devono recuperare mobili antichi. Anzi, sebbene non fosse più “di moda” da parecchi anni, questa tecnica ormai caduta nell’oblio, è stata recuperata e poi reintrodotta dagli esperti del settore.

Ecco come avviene il processo. Bisogna bagnare con la gommalacca un batuffolo di lana, che a sua volta viene avvolto nel cotone, creando così il tampone. A questo punto viene delicatamente fatto scorrere, senza mai sollevarlo, sull’oggetto trattato, cercando di seguire il senso delle venature.

Bisogna continuare poi con movimenti circolari lungo tutto il manufatto finché il tampone non sarà asciutto. Dopodiché la procedura va ripetuta, avendo provveduto a bagnare nuovamente il tampone. In questo modo siamo certi di eseguire un lavoro molto più accurato di quello che potremmo svolgere con un pennello.

Le differenze? Con il pennello non solo c’è il rischio che si formino colature, ma inoltre la vernice non viene necessariamente distribuita in modo uniforme, mentre il tampone garantisce una finitura molto più compatta e allo stesso tempo sottile. Ovviamente non dobbiamo sottovalutare la complessità di un lavoro simile, innanzitutto perché bisogna saper preparare adeguatamente la gommalacca.

Allora anziché improvvisarvi, rischiando di arrecare seri danni ai vostri antichi e preziosi manufatti, rivolgetevi a noi del centro Randolfi. Siamo esperti nel restauro e vi sapremo dare una mano!

Autore / Fonte: Staff Michelangelo Randolfi

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